Rieccoci. Quando il post non tratta di musica è perchè le cose non stanno andando bene, anzi, questa, dicono gli economisti, è la crisi peggiore dal 1929. Voglio vedere quando scriverò un post per sottolineare il buon lavoro del nostro governo, probabilmente attenderò per sempre quel momento. La crisi che il mondo occidentale sta vivendo è palese, ovviamente non si può dare la colpa al governo o al governo precedente, semmai si potrebbe incolpare gli americani e la loro folle strategia finanziaria. Comunque ciò che è stato è stato ed ora si trovino delle soluzioni. Il nostro premier, da sempre votato ad uno spinto liberismo, ha chiesto un massiccio intervento pubblico, smentendosi ancora una volta. Ciò significa aumentare le tasse, proprio lui che aveva promesso di ridurle se non eliminarle (ahah) le tasse. Le tasse sono aumentate, se n'è accorto il mio stipendio e le nuove fatture che mi arrivano a casa, tipo una nuova tassa sulla spazzatura. Vabbé, il problema della spazzatura esiste, questa nuova tassa servirà a risolvero (mah). Però non mi pare che qualche dirigente si sia lamentato di riduzioni di stipendio, mentre qualche collega sì, ma che ne voglio sapere io. In ogni caso ben vengano provvedimenti atti a risanare il bilancio del nostro paese, anche se dobbiamo pagare più tasse stringeremo la cinghia e andremo avanti. Il problema è che questi provvedimenti sono completamente a minchia, a cominciare dalla riforma prevista dal ministro Gelmini. In un precedente post avevo trovato altre fonti per recuperare un po' di denaro: dagli stipendi dei nostri sbirri e finanzieri vari, dai soldati di cui ormai sono piene le nostre città, dagli altri soldati impiegati nelle nostre missioni di guerra cioè di pace, dagli altissimi stipendi dei nostri deputati, ecc. ecc. Invece il nostro fantastico governo ha pensato bene di cercare soldi altrove, ovvero effettuando dei tagli pazzeschi ad una delle cose che permettono ad un paese non solo di crescere, ma di restare a galla, di sopravvivere: l'istruzione. Tralasciando il maestro unico che ora mi sembra il male minore, la riduzione delle ore di lezione causerà il licenziamento di 87.400 docenti e 44.500 impiegati scolastici generici. Ciò non comporta solo il problema di migliaia di persone senza lavoro, ridurre l'orario scolastico non mi sembra un'ottima idea, quando negli altri paesi europei le ore che gli alunni passano a scuola è praticamente il doppio delle nostre; ciò non è utile solo all'istruzione ed alla socializzazione, ma anche a tenere certe fasce più a rischio lontane dalla strada. Inoltre è prevista la chiusura di circa 4.200 istituti scolastici, poichè non ospitanti un numero sufficiente di alunni. Cosa succederà adesso? Che docenti ed alunni delle scuole da chiudere dovranno trasferirsi in altre scuole in altre città. Si pensi ad esempio ad una scuola in un piccolo paese della Lucania, che io conosco bene: le città degne di tal nome in quella remota regione sono quattro o cinque, tutti gli alunni della provincia dovranno spostarsi quotidianamente per frequentare la scuola, in Lucania non esistono mezzi di linea (è già tanto se abbiamo una specie di ferrovia) e i paesi sono parecchio distanti fra loro. Probabilmente accadrà che molte famiglie rinunceranno all'istruzione per i loro figli, avviandoli ad un meno complicato lavoro in campagna. La legge prevede anche la riduzione del 46% fino al 2013 dei fondi destinati alle università: in pratica per poter campare parecchie dovranno rivolgersi ad associazioni et similia, diventando di fatto strutture private molto care accessibili a pochi per studiare ed a coloro muniti di raccomandazione per insegnare. Infine 60.000 precari perderanno il posto di lavoro se non riusciranno a rendere il loro contratto stabile (come se dipendesse da loro). In questi 60.000 rientrano non solo i ricercatori, i quali guadagnano un terzo di quanto prenderebbero in qualunque altro paese europeo, ma anche tanti giovani appena affacciatisi nel mondo del lavoro che non hanno un contratto a lungo termine, ed anche tantissimi capi famiglia di mezza età che improvvisamente si ritrovano senza sostentamento perchè non hanno mai avuto un contratto regolare, e a sud ce ne sono migliaia. Questo provvedimento, come prima, non solo metterà per strada tanta gente, ma toglierà altre risorse alla ricerca, già agli ultimi posti per gli standard europei. Si potrebbe parlare anche delle classi per "stranieri", ma non voglio divagare. Universitari, docenti ed alunni stanno manifestando, altri lavoratori precari anche, vedremo se la protesta darà i suoi frutti, mi auguro sinceramente possa servire a qualcosa, esprimo tutta la mia solidarietà a coloro che sono lì fuori a protestare, tenete duro ragazzi.
martedì 21 ottobre 2008
Beata ignoranza
ps: stamattina c'erano i controllori in giro e per ogni controllore due o tre poliziotti di quartiere, casomai i trasgressori dei mezzi pubblici dovessero diventare pericolosi. Altrimenti detto il paese sta affondando e noi paghiamo gente per non fare un emerito cazzo.
Pubblicato da bob alle 13:10
Etichette: gelmini italia scuola problemi
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