Gli Earth & Fire sono un gruppo olandese che ha pubblicato una decina di album fra gli anni '70 e gli anni '80. Di questi ho ascoltato i primi due e il primo sento vivamente di consigliare. Lo stile del gruppo è particolare, grazie parecchio alla voce della cantante, e ad un prog a metà fra rock'n'roll e melodie orecchiabili. Le tracce sono tutte in forma canzone strofa + ritornello, si concedono qualche breve fuga o assolo ma senza svilupparli troppo, inoltre il ritmo è sempre bello sostenuto e non esistono momenti intimisti o spaziali, alla corrieri cosmici per intenderci. Ogni canzone dura in media 4-5 minuti come una normalissima canzone pop, ma gli arrngiamenti sono molto curati e il ritmo cambia spesso nel corso di una stessa canzone. Inoltre sono il primo gruppo olandese a fare uso del mellotron anticipando persino i Focus. Col passare degli anni lo stile si ammorbidirà sempre più fino a risultare pop da classifica. Gli Earth & Fire sono Jerney Kaagman alla voce, Ton van de Kleij alla batteria, Hans Ziech al basso e i fratelli Gerard e Chris Koerts a tastiere e chitarra rispettivamente. La cantante è sposata con il bassista dei Focus, che poi entrerà negli Earth & Fire, Bert Ruiter, inoltre nel 1993 ha posato nuda per playboy. L'album comincia con wild and exciting, con chitarra e batteria in primo piano, oltre alla splendida voce femminile, molto rock, è una canzone fra le più belle dell'album; twilight dreamer è più ritmica, anche questa molto rockeggante, le tastiere conducono una melodia accattivante a tratti pop, altra traccia molto riuscita. Ruby is the one si sviluppa su una chitarra acida ed una solida linea di basso, bella canzone anche questa; you know the way è invece più malinconica, la voce è accompagnata dalla chitarra acustica, la melodia è ancora una volta splendida; vivid shady land è una traccia più aggressiva, basso e chitarra duettano ancora bene e costruiscono un possente muro sonoro, il ritornello è stupendo; 21th century land vede basso e voce protagonisti nelle strofe, il ritornello è sempre trascinato dalla voce, con chitarra e tastiere che si intrecciano in sottofondo, potrebbe tranquillamente essere una canzone pop stramegaraffinata, nella parte centrale c'è una bella escursione con tastiere e chitarra acustica che duettano alla grande. In seasons basso e batteria si destreggiano alla grande, oltre alla sempre splendida voce, è una canzone più triste ma sempre bella spedita; love quiver è più lunga del solito con i suoi sette minuti, ben costruita e piacevole, veloce e rockeggiante; what's your name è più lenta, con chitarra acustica, tastiere e voce a delineare la melodia, forse non è un episodio riuscitissimo; con mechanical lover si torna su ritmi più decisi, il rock'n'roll è sempre la principale fonte di ispirazione, con un gran lavoro del chitarrista; hazy paradise è la traccia più intimista, la chitarra acustica è in primo piano ma la sezione ritmica è ben udibile, davvero niente male. Memories è una traccia trascinata completamente dalla voce, la melodia è accattivantissima, bella canzone; invitation è un'altra delle mie preferite dell'album, parte malinconica, con chitarra acustica e tastiere in primo piano, per poi esplodere in un ritornello trascinante, con una donna che canta "yes i'm walking down to my lady, i feel so good, i've got an invitation". From the end till the beginning è una canzone triste e malinconica, una delle più lente, il ritornello è un giro di chitarra melodico ed emozionantissimo; con last forever si ritorna al rock, che stavolta si tinge di hard, altra bella traccia; song of the marching children sarà ripresa per l'album successivo, episodio minore in fin dei conti; thanks for the love è una canzone allegra e semplice, anticipa per certi versi alcune sonorità disco prossime venture; chiude what difference does it make, sull'onda della precedente. In conclusione un album carino e gradevole, non troppo impegnato nè complicato.
giovedì 1 gennaio 2009
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