Il Canterbury sound è un sottogenere del prog che nasce, come si può intuire, nella piccola città di Canterbury nel Kent. E' un sound più lontano possibile da contorsioni ed elucubrazioni tipiche di un certo prog di maniera, bensì è un movimento nato spontanemante e quindi più genuino possibile nelle intenzioni. Alcuni gruppi lo interpretano romanticamente, altri con un approccio più jazz, ma la base sono atmosfere bucoliche, sognanti, fiabesche, mentre le composizioni sono spesso bizzarre, psichedeliche, fantasiose, ironiche, dadaiste. I Caravan impersonificano l'animo più romantico di tale genere, con canzoni leggere e dolci, unendo un approccio pop con jazz e psichedelia, dipingendo atmosfere surreali ed eteree. La line-up discende dai Wildflowers, gruppo sixty's di Canterbury, con Richard Sinclair alla voce e al basso, David Sinclair, suo cugino, alle tastiere, Pye Hastings alla chitarra e alla voce, Richard Coughlan alla batteria e Jimmy Hastings a sax, flauto e tromba. L'opening è Golfgirl, introdotta da una linea di tromba, romantica e sognante, con la voce profonda e dolcissima di Richard accompagnata dalla chitarra di Pye, mai così spensierato, e dagli intrecci delle tastiere e del flauto. Un affresco pop raffinatissimo e dolcissimo che si insinua nella testa dopo pochi ascolti. Winter wine è la traccia che più si avvicina allo stile progressivo comunemente inteso: narra di una storia fantasy di draghi e maghi, con l'atmosfera che cresce e si riacquieta, mentre la melodia è trascinata dalle tastiere e dal basso, fino al gran finale. Il pezzo seguente è Love to love you, altra ballata pop realizzata con tre semplici accordi, accattivante e ruffiana al punto giusto, con un grande assolo di Jimmy al flauto. La seguente è la title track, la quale incarna al meglio lo stile del gruppo: basso e batteria sostengono mentre chitarra e tastiere si intersecano creando una melodia affascinante, allegra, delirante e gioiosa, mentre i testi sono pregni di stranezze, giochi di parole e houmor inglese. La suite Nine feet underground chiude l'album ed è probabilmente il pezzo migliore realizzato dalla band in questione: così chiamata perchè è stata composta nel seminterrato di David Sinclair, è composta da una robusta base ritmica e dai fraseggi di chitarra, tastiere e fiati, con due intermezzi vocali, mentre lo stile è in bilico fra rock classico e jazz. Tastiere e chitarra si contendono la scena, mentre i fiati delineano il sound, facendo evolvere sempre più la canzone e facendo salire e scendere i toni in continuazione. Questo album è il migliore dei Caravan, i quali non riusciranno mai più a ripetersi nonostante la vasta produzione, poichè già dalla fine della realizzazione di In the land David e Richard Sinclair abbandoneranno per andare nei Matching Mole il primo e negli Hatfield & the North prima nei Camel poi il secondo. Una nota finale per la copertina, magnifica nella sua psichedelia.
venerdì 30 maggio 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento