L'ultimo album dei Nektar degno di rilevanza, infatti da qui fino all'anno dello scioglimento, 1980, la band si limiterà ad un redditizio pop-rock di maniera. Remember the future vende tantissimo, soprattutto in America, e viene votato da alcune riviste americane come il miglior album del 1974. Devo apporre una correzione al precedente post sui Nektar, in cui avevo affermato che solo il loro leader è inglese; invece tutti e quattro i musicisti sono inglesi emigrati in Germania perchè il loro produttore era tedesco, quindi la casa discografica risiedeva in Germania. Il sound di questo lavoro rimane ancora basato su un certo space rock di matrice tedesca, reso più "inglese" da spunti sinfonici ed inserti canterburyani. L'album è diviso in quttro tracce in totale: due lunghe, Remember the future part I e Remember the future part II, che formano un'unica lunga suite, e Let it grow e Lonely roads, più brevi e in forma canzone, ed è un concept sul trascorrere della vita. Il punto di forza è ancora la proposizione di atmosfere suggestive ed evocative, che inducono l'ascoltatore ad immergersi nel suono Nektar e a lasciarsi trasportare dal trip che questo tipo di musica può scatenare. Ciò è reso grazie alle tastiere di Allan Freeman, sempre morbide e prive di contorsioni o spigolature, ed alla chitarra di Roye Albrighton, duttile ed elegante, oltre alla sezione ritmica precisa e puntuale. Le voci non sono mai in primo piano ma sempre amalgamate con il suono e rendono il lavoro molto scorrevole. Risulta ovviamente molto difficile descrivere l'alternanza di stili ed umori dell'album, Remember the future part I unisce sonorità funky a romanticismi canterburyani, aperture bucoliche folk a parentesi metalliche, con una parte conclusiva molto molto bella. Remember the future part II è invece più psichedelica, ricorda più da vicino i Pink Floyd, senza mettere da parte funky, melodie e un po' di sano rock'n'roll. Le ultime due tracce sono tipicamente in stile prog sinfonico inglese, anch'esse ben riuscite. Un album vivamente consigliato.
mercoledì 5 novembre 2008
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