domenica 30 aprile 2023

lunedì 24 aprile 2023

domenica 23 aprile 2023

Bel Air - Welcome Home (1986)

Molto spesso si parla di come il prog sia quasi morto negli anni '80, ma era invece molto vivo in alcune zone d'Europa durante quegli anni. Uno di questi posti era la Germania e l'etichetta WMMS di Peter Wustmann, molto attiva in quel periodo, lo dimostra. Una delle prime band a venire da questa compagine alle prime armi fu il gruppo dei Bel Air. Nel 1986, Frank Baur, che suonava la chitarra, il cantante e chitarrista Steffen Wertz, il batterista e sintetizzatorista Fifi Maurer, Hansjörg Vogt, basso e sintetizzatore, il tastierista Markus Vogt e la flautista Felicitas Oettinger si sono riuniti per registrare Welcome Home, disco che ha avuto abbastanza successo da spingere i musicisti a registrare un seguito, tre anni dopo. Quando sono tornati in studio per suonare The Sleeping Beauty nel 1989, Fifi Maurer e Steffen Wertz erano gia' stati sostituiti, mentre Andreas Kanthak era diventato il cantante solista. Dopodiche' non hanno mai registrato un altro album di musica originale. Nel 1994 il debutto è stato riconfezionato e pubblicato come A Golden Dream con due brani aggiuntivi, trascurabili.
Si tratta di un Neo prog molto basato sull'AOR, anche se di tanto in tanto irrompono stili un po' più sinfonici, nel complesso, però, assomigliano molto agli Asia. Di conseguenza si tratta di un disco composto da canzoni orecchiabili, sei tracce fra i quattro e i dieci minuti di lunghezza, per un totale di quasi quaranta minuti di musica relativamente semplice, catchy, senza soluzioni spericolate, ma che sa catturare l'attenzione dell'ascoltatore e trascinarlo con essa.
Si parte con i 9 minuti di A Fairy Tale, forse il brano piu' riuscito, che si basa su riusciti arpeggi di chitarra accompagnati da un indovinato giro di tastiere e dal canto, mentre il ritornello e' piu' aggressivo e confinante con l'hard rock. La canzone mantiene una struttura regolare all'inizio, strofa-strofa-ritornello, ma poi cambia verso la meta', perche' comunque di prog si tratta. La parte centrale vede infatti chitarra e tastiere ritagliarsi degli spazi solisti, andando a turno a descrivere melodie accattivanti, per poi lasciare spazio nuovamente alla voce e portare la traccia su binari armonici diversi, ed infine conluderla con una coda psichedelica lunga qualche minuto, in cui e' ora il flauto a sbizzarrirsi. Un ottimo inizio, la miglior composizione della band in questione, a mio parere.
Il secondo brano, Gespräche, e' cantato in tedesco ed e' un quasi rock'n'roll inizialmente, con canto e tastiere a comporre la struttura portante, interrotti di tanto in tanto dal ritornello, piu' sinfonico, ma sempre mantenendo la canzone entro confini molto pop. La traccia cambia completamente verso la meta', quando i musicisti a turno si lanciano in vari spunti personali, con chitarre e tastiere principali protagonisti, che convergono ad un paio di minuti dalla fine per descriverne la conclusione e sfociare nel gran finale. Davvero un lavoro ben fatto.
Emphasis, la terza traccia, e' una registrazione live ed e' forse il brano piu' progressive, non avendo un andamento costante od una struttura fissa. Le tastiere conducono un motivo strumentale ma non forniscono coordinate e non ripetono mai lo stesso spunto, tutta la canzone e' molto free-form seppur incredibilmente orecchiabile, piacevole e trascinante; i quattro minuti che la compongono volano via in un attimo.
Si prosegue con Kein Selbstmitleid: si tratta di una ballata per piano e voce, con leggeri accordi di chitarra, romantica e malinconica, una love song canonica e solida. Traccia pop perfetta in fin dei conti, molto leggera e piacevole.
La quinta canzone, Only a Cog-Wheel, e' la piu' lunga del lotto con i suoi 10 minuti, e comincia con una intro molto riuscita per pianoforte e chitarra, romantica, malinconica e con tratti space; la melodia cambia completamente dopo due minuti, grazie all'innesto della voce e grazie alle tastiere che si fanno piu' cupe e minacciose prima, piu' morbide poi, ma sempre decise ed incisive. Il brano evolve in una fuga molto spaziale e melodica, il pop e' sempre dietro l'angolo, con il canto che fa capolino di tanto in tanto a sparigliare le carte, e le onnipresenti tastiere a reggere il tutto; al sesto minuto c'e' ancora spazio per un'altra decisa virata, la traccia cambia ancora una volta e stavolta i toni si fanno romantici, decadenti, malinconici, ed un indovinatissimo riff di chitarra e' ora protagonista coadiuvato dalla voce, anch'essa azzeccatissima. Si va cosi' verso la conclusione di un altro gran pezzo, i toni si fanno solenni e seriosi, non c'e' bisogno di cambiare molto di quanto apparecchiato finora, e' piu' una variazione sull'enfasi dedicata a certi particolari della composizione.
La traccia conclusiva, o tracce dovrei dire, visto che si tratta di due brani messi insieme, ovverosia A Final Song e It Doesn't Matter, comincia con note rassicuranti di pianoforte presto incalzate dal canto, che descrivono una melodia molto catchy, romantica e calma; forma canzone per questo indovinato brano, alle strofe si alterna il ritornello, anch'esso incredibilmente semplice ed accattivante. Stavolta non ci sono molti cambiamenti in una canzone che sta in piedi da sola, grazie alla melodia easy listening e allo stato di grazia dei musicisti, che eseguono il brano in maniera impeccabile, davvero un bel sentire, incredibile come una traccia di sei minuti e mezzo possa trascorrere cosi' liscia in ogni sua parte. La coda e' affidata ad un coro a cappella prima e ad un assolo di cornamusa poi, per concludere l'album in grande stile.
Un disco a cavallo fra prog e pop, molto ancorato a certi canoni in voga negli anni '80, a me francamente questa commistione piace parecchio. Forse non avra' quella complessita', quella sofisticatezza che riempie il cuore di tanti progster incalliti, ma fa felici gli altri progster che vogliono melodia e canzoni orecchiabili, senza scadere nel commerciale. Un altro raro ed incredibile lascito dell'underground, dove si sa, c'e' il materiale migliore.

lunedì 17 aprile 2023

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domenica 2 aprile 2023