martedì 8 luglio 2008

I-Doser, la nuova piaga sociale

Ha suscitato allarme una notizia sconvolgente riportata da principali quotidiani e telegiornali del paese, la notizia del serpeggiare di una nuova droga fra i giovani, una droga pericolosissima e apparentemente inarrestabile. Sì perchè questa droga si diffonde attraverso la rete, attraverso i canali p2p, è sufficiente un semplice programmino downloadabile gratuitamente come emule per entrare in possesso di questi file. Tali file sono tracce mp3 le quali riproducono dei suoni in grado di stimolare quelle parti del cervello che verrebbero stimolate dall'assunzione di alcune droghe; in pratica sono delle tracce in grado di sballarti. Allora la situazione è gravissima: questi file causano dipendenza, sono praticamente gratis e chiunque può entrarne in possesso con un paio di click, infatti sono praticamente già diffusissimi. Che siano diffusissimi è vero, ovviamente non ho resistito alla curiosità di procurarmene un pò ed ascoltarli: più di 2000 persone possiede quei file solo sulla rete kadu, peccato che queste tracce siano del tutto inoffensive. Si tratta di pezzi della durata dal quarto d'ora ai tre quarti che emettono suoni monotoni e per niente musicali, l'unico effetto è una noia mortale (c'è persino il file che dovrebbe simulare l'orgasmo, che assurdità). Ma allora cos'è tutto questo allarmismo? Mi viene da pensare che coloro che hanno scritto i vari articoli di denuncia non abbiano affatto ascoltato quelle tracce, piuttosto abbiano colto la palla al balzo per scagliarsi contro i circuiti p2p e il file sharing, nemici della stabilità sociale a loro dire, del business legato a musica cinema e software a mio dire. O comunque per continuare a tener lontana l'opinione pubblica dai veri problemi del paese. Quasi quasi scrivo una lettera al corriere della sera per dir loro che un buon giornalista prima di scatenare allarmi dovrebbe verificare di persona la veridicità delle sue parole. Tutto ciò mi è stato segnalato da un mio amico che fa parte di una associazione culturale sul cui sito si legge un articolo sullo stesso argomento. Senza di lui non avrei provato queste fantastiche nuove droghe e sarei rimasto limitato nei miei soliti, monotoni orizzonti. Grazie Kuokolo.

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