lunedì 6 aprile 2009

Gordian Knot - Gordian Knot (1999)

I Gordian Knot sono un progetto del bassista e tastierista dei Cynic Sean Malone, musicista death metal con un gusto sopraffino e la passione per il prog. Dagli stessi Cynic chiama il batterista Sean Reinert, il chitarrista dei Watchtower Ron Jarzombek, un altro chitarrista americano chiamato Glenn Snelwar, il chitarrista dei King Crimson Trey Gunn ed infine John Myung dai Dream Theater per coadiuvarlo nelle parti di basso. Come si può notare dall'abbondante numero di chitarre, tutte le canzoni sono praticamente costruite su indovinatissimi intrecci delle sei corde, con le tastiere a dar man forte e il basso a dettare il ritmo come un metronomo ed a ritagliarsi qualche piccolo spazio solista. Ma le chitarre sono spesso anche acustiche, quindi il sound è una via di mezzo fra il jazz ed il metal. L'album è composto da dieci tracce interamente strumentali ed è godibilissimo, le atmosfere sono sempre belle cariche e provocano nell'ascoltatore un gran numero di emozioni, che vanno dalla calma alla tensione, dalla malinconia alla rabbia; i musicisti sono molto affiatati e il suono è sempre molto pulito, è possibile individuare ogni nota di ciascuno strumento sebbene gli intrecci siano ricercati e complicati. Lo stile varia da brani d'atmosfera calmi ed eterei che ricordano alcune composizioni dei King Crimson, a brani più aggressivi e tirati in stile prog metal. L'opener è Galois, introduzione d'atmosfera, cupa e tetra, condotta interamente dalla tastiera. Si prosegue con Code/Anticode, composta da un intreccio chitarre-tastiere, ricca di controtempi e cambi di ritmo e con una melodia non indifferente; canzone in continua evoluzione, i toni calano via via che il brano incalza per poi accendersi nuovamente, gli intrecci sono curatissimi e complessi ma nessun musicista fa sfoggio della sua classe, anzi ogni singola nota è al servizio della melodia. Reflections è più aggressiva all'inizio grazie ad una chitarra potente, sono presenti i soliti intrecci chitarre-tastiere ed una chitarra acustica dolcissima che disegna una calda melodia. Megrez è condotta dal basso con un inserto di chitarra, l'atmosfera è lenta ma tesa: breve canzone che mette in mostra tutta l'abilità e l'intesa della sezione ritmica in continua evoluzione. Singularity è condotta dalla chitarra, forse il brano più vicino al prog rock grazie agli intrecci tastiere-chitarra-batteria, riff serrati e grandi assoli. Redemption's way è la mia preferita: condotta dal basso e dalle percussioni presenta un motivo ipnotico e dolcissimo, canzone estremamente atipica e delicatissima. Komm susser tod, komm sel'ge è dominata dalla chitarra acustica, presenta un motivo lento ed etereo; traccia breve con una gran carica emotiva che induce a sentimenti tristi. Rivers dancing è la summa dell'album: condotta dalle chitarre con i soliti indovinati intrecci e tempi dispari, è una canzone aggressiva ed orientaleggiante, più vicina in alcune parti al metal, infatti ai soliti arpeggi celestiali si affiancano riffoni elettrici belli cattivi, affiancandosi al sound Cynic, seppur più orientato verso la fusion. Srikara tal è un'altra canzone d'atmosfera, ipnotica e con tendenze etniche. L'ultima traccia Grace è un altro gran bel pezzo: canzone leggera e molto dolce, colpisce il cuore dell'ascoltatore grazie ad un motivo commovente e molto triste. Ci sarà un seguito, cioè l'album Emergent, ma non risulterà all'altezza di quanto fatto sentire con questo splendido album.

1 commento:

Michilista ha detto...

Non sono un grande amante del prog, come ben sai, ma i gordian knot, in entrambe le loro emanazioni, hanno dimostrato capacità strumentali e talento visionario non comuni. Buona recensione e complimenti per le ottime scelte!