giovedì 4 agosto 2022

Ultimo giorno in Messico

Meghan si stava godendo la leggera brezza di fine settembre, mentre sedeva ai tavolini di un bar di Città del Messico, sorseggiano un tequila sunrise. Nonostante la città asfissiante ed il caldo della Indian summer settembrina, quella sera si stava molto bene fuori. Decide di provare un locale, magari bere un paio di cocktail e ballare un po’, prima di ritirarsi nella sua camera d’albergo per concedersi qualche ora di sonno, d’altronde il volo che l’avrebbe riportata ad Omaha la mattina dopo partiva molto presto. Passeggia senza meta per le strade trafficate e caotiche; mille voci, mille suoni, mille colori e mille odori permeano l’ambiente intorno a lei, mentre le ombre cominciano ad allungarsi. Quella vacanza messicana in solitaria era stata piena di impegni ed eventi, fra musei, rovine Maya e Azteche, visite a varie riserve naturali, escursioni oceaniche con barriere coralline e squali balena, posticini di mare per gite mordi e fuggi, e in pratica non aveva neanche avuto il tempo di sedersi un attimo ed assaporare il momento. Ora finalmente poteva fare due passi, perdersi nei suoi pensieri e godersi le piacevoli sensazioni che solo una vacanza riuscita in tutto e per tutto può darti. Aveva lavorato sodo ed aveva rinunciato a parecchi piaceri per permettersela, ma era un’esperienza che voleva fare, era una storia che voleva avere in repertorio, lei

ragazza semplice del Nebraska, con il fidanzato conosciuto alla scuola superiore che poi sarebbe diventato suo marito e padre dei suoi figli. Peccato che quel ragazzo apparentemente impeccabile si sia poi rivelato un violento, e per fortuna era riuscita a troncare con lui prima del matrimonio. Tutte le sue amiche le avevano detto di non andare a passare un mese in Messico, stava solo compensando alla delusione del matrimonio naufragato, stava buttando un sacco di soldi, e una ragazza sola in vacanza sarebbe sicuramente sembrata una poco di buono, e tutti gli uomini avrebbero approfittato di lei. Ma Meghan era stata inamovibile e non se ne era pentita neanche per un attimo. A proposito, quegli uomini dai quali le sue amiche l’avevano messa in guardia non erano pervenuti. Non le sarebbe dispiaciuto avere intorno un bel giovanotto messicano che fa errori di grammatica quando parla inglese, magari di quelli che insistono un po’ dopo il primo rifiuto, così diversi dai bianchi americani ai quali era abituata, completamente ignari dell’esistenza di una cosa chiamata arte del corteggiamento. Ma musei ed escursioni guidate non sono esattamente luoghi per incontri romantici, è anzi più probabile trovare famiglie e pensionati, ed il massimo dell’attenzione che si può ricevere è uno sguardo languido di qualche frustrato padre di famiglia. Non era partita con l’intenzione di trovare un partner sessuale o di buttarsi nella movida messicana, ma se ciò fosse successo non le sarebbe dispiaciuto.

Una mamma richiama suo figlio, che si era fermato ad ascoltare la musica proveniente da un locale, musica stile mariachi. Il piccolo José amava quella musica ma sua madre aveva fretta, dovevano passare da un altro negozio alimentari prima di poter andare a casa a preparare la cena, quindi esorta il ragazzino ad affrettarsi, senza troppo tatto. Meghan ascolta il dialogo quasi per caso, ed alla fine di esso anche lei viene catturata dalla bellezza della musica dei chitarristi latini, quindi decide di entrare in quel locale. La musica non era una registrazione, c’era in effetti un gruppo di sei musicisti con trombe e chitarre a deliziare la poco nutrita platea, seduta ai tavolini neri di un bar buio ed umido, ma in qualche maniera accogliente ed ospitale. Il barista espone un gran sorriso e le porge un cicchetto di tequila, senza neanche chiederle se lo voleva. Meghan lo trangugia, ordina un margarita e si siede sola ad un tavolino. Raramente in vita sua era stata più felice.

Con il passare delle ore il locale si riempie, una seconda band è salita sul palco, e giovani attraenti si stanno scatenando nelle loro danze folkloristiche. Meghan è ancora al suo tavolino, un po’ in disparte, semplicemente divertita nell’osservare il susseguirsi degli eventi all’interno del bar. Ed è anche un po’ ubriaca. Ha notato un giovanotto seduto al bancone del bar, il quale si è girato più di una volta a osservarla, mentre lei muoveva la testa ad un angolo tale da far sembrare che non lo stava guardando, anche se riusciva comunque a vederlo con la coda dell’occhio. A quel punto sopraggiunge un cameriere, anzi l’unico cameriere in servizio, che le porge un altro margarita, gentile omaggio del giovanotto al bancone. Meghan è esterrefatta, non aveva idea che gli uomini sono ancora capaci di tali gesti di galanteria, una cosa che dalle sue parti non sarebbe mai accaduta. Decide di dare al ragazzo una chance, e gli si avvicina sorridendo. Lui si chiama Manuel, è di modi educati e gentili, ed il suo inglese è impeccabile. I due parlano per qualche tempo, anche se Meghan ha perso un po’ di lucidità, poi si lanciano in pista a ballare la salsa. Manuel sembra invece lucidissimo e appena ne ha la possibilità rischia un bacio, al quale Meghan risponde un po’ sorpresa ma non troppo. La passione sembra prenderla e quello che sembrava un bacino dato al volo si trasforma in un bacio lungo ed appassionato. Si sente avvolgere dalla spirale di emozioni che la prossimità al corpo sensuale e le maniere esperte di Manuel sembrano provocarle, e cade completamente preda del suo magnetismo. Non passa molto tempo che il giovane le propone di andare a casa sua, ma Meghan questa volta è davvero colta di sorpresa e si rifugia in bagno. Per quanto desiderasse fortemente Manuel, sa, sente, che non è la scelta giusta da fare. Innanzitutto la logistica: aveva un aereo alle 7 del mattino e davvero non poteva permettersi di finire chissà dove in una città così sconfinata; secondo, per quanto quel ragazzo sembrasse completamente innoquo, lo aveva comunque conosciuto non più di due ore prima. In cuor suo non se la sente di prendere una decisione così rischiosa, e un po’ vigliaccamente, sgattaiola fuori dalla porta usata dal personale del bar per buttare la spazzatura, e in breve raggiunge il suo albergo. Il pomeriggio successivo arriva nella sua Omaha che, nonostante tutto, un po’ le era mancata.

Qualche giorno dopo Meghan è nella sala di attesa di un dermatologo, delle strane bolle le erano comparse sulle pareti della bocca e sulle labbra. Probabilmente era allegica a qualche ingrediente esotico di qualche piatto messicano che aveva consumato in vacanza. Ma dopo la visita il dottore, una volta ottenuti i risultati, la chiama in disparte in una stanzetta e le dice di sedersi. Le chiede se ultimamente ha avuto rapporti sessuali o altre interazioni romantiche, e Meghan racconta cosa era successo l’ultimo giorno in Messico. Il dottore le dice che aveva una forte allergia alla carne umana, e le bolle che le si erano formate erano dovute al contatto con residui di carne umana che qualcuno le aveva passato oralmente. Manuel prima di baciare Meghan aveva pensato di fare un rapido spuntino.

 

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