martedì 13 maggio 2008

le Orme - Uomo di pezza (1972)


Sono finalmente andato a vedere le Orme in concerto e ne approfitto quindi per recensire il loro quarto album. Apro una lunga parentesi sullo spettacolo live cui ho assistito dicendo che mi sono divertito da matti: hanno suonato in un teatro a Ferrara che poteva contenere al massimo un centinaio di persone ma eravamo molti di più, penso che anche loro siano rimasti piacevolmente
sorpresi dall'affluenza di pubblico e soprattutto dalla presenza di qualche giovane. Sì perchè oltre a me e mio fratello c'erano anche almeno un'altra decina di ragazzi e qualche bambino al seguito dei genitori. Quindi la maggior parte della gente erano quarantenni e cinquantenni che si sono scatenati in una maniera assurda una volta cominciato il concerto, era più divertente vedere questi vecchi ex hippy scalmanarsi che non i veri hippy stagionati sul palco. Fin dall'opening lo spettacolo è stato di altissima fattura, ad un certo punto si sono spente le luci che il concerto non era ancora iniziato ed è cominciata la musica: luce su Aldo sul palco con basso e chitarra in uno strumento unico: comincia "Sguardo verso il cielo", poi luce su Michi dietro i tamburi e su Michele Bon, che sostituisce Pagliuca alle tastiere, e il concerto parte. In seguito fanno un medley dei loro ultimi tre album, cioè Il fiume, Elementi e L'infinito, durato non più di un quarto d'ora per poi scatenarsi con la riproposizione di tutti i pezzi storici, e vi assicuro che li hanno fatti tutti e impeccabilmente. La voce di Aldo è sempre emozionante e vedendolo all'opera sul palco ci si rende conto che è anche un bassista coi controcoglioni, Michele Bon è un fior di tastierista, non gli ho sentito sbagliare una nota, mentre Michi è il classico batterista istrione: chiedeva in continuazione l'accompagnamento del pubblico, scherzava e rompeva le palle agli altri due musicisti, giocava con le luci e si è reso protagonista di un assolo di batteria spettacolare. Inoltre le tracce eseguite non erano ugualissime agli originali in studio, ma vi inserivano variazioni, fughe, assoli ed improvvisazioni, spettacolari. Hanno eseguito un estratto da Felona & Sorona cercando di eseguire i pezzi migliori. Ovviamente hanno fatto tutto "Sospesi nell'incredibile" e "Felona". Infine, dopo aver concesso il bis, sono rimasti sul palco a firmare autografi e stringere mani: ho avuto l'autografo di Aldo e sono semplicemente felice come un bambino. Adesso possiamo parlare di Uomo di pezza: continua sulla falsariga di Collage, quindi pezzi relativamente brevi, semplici nella costruzione ma non nei contenuti, a metà strada fra pop e prog. E' l'album del successo commerciale dato da "Gioco di bimba", pezzo strappalacrime stupendo. Si comincia con "Una dolcezza nuova", proposto anche in concerto, pezzo dolcissimo condotto nell'incipit e nella chiusura da Aldo e dalla sua chitarra, per poi sfociare in una fuga psichedelica per sole tastiere. Effettivamente questo penso sia l'album più psichedelico prodotto da questa band, più che pop-prog penso si possa parlare di pop psichedelico. Si prosegue con "Gioco di bimba", proposta ovviamente in concerto, che narra di una donna sonnambula uccisa da un uomo di pezza perchè l'ha svegliata in una sua scorribanda notturna: la musica è semplicemente sublime, si tratta di uno dei migliori pezzi prodotti dalle Orme. "La porta chiusa" è il pezzo più lungo ed è quasi tutto strumentale: ancora una volta è aperto e chiuso dal cantato e dalla chitarra e inframezzato dalle escursioni di Toni che in questo album viaggia tanto; molto gradevole anch'esso. Poi vi è "Breve immagine", una ballad dedicata ad una ragazza molto delicata anch'essa, e si continua con "Figure di cartone", eseguita in concerto, che narra di una donna dilaniata dalla pazzia e chiusa in un manicomio, molto triste e toccante, il sound è come sempre mieloso all'estremo. Le ultime due tracce sono "Aspettando l'alba" ed "Alienazione", episodi minori condotti dalle tastiere ma sempre gradevolissimi. Da questo album comincia la collaborazione con un disegnatore di cui non riesco a trovare il nome che li avvicina parecchio ai mostri sacri inglesi per le figure raffigurate e lo stile acido. Concludo dicendo che ho il vinile anche di questo album, oltre che di Collage se ho dimenticato di dirlo nel post ad esso dedicato, e di molti altri album di questo fantastico gruppo che ormai ho eletto a mio favorito nell'ambito italiano.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, mi chiamo Daniele, siamo quasi coetanei (ho 21 anni) e vengo da Roma. Innanzitutto, complimenti vivissimi per il tuo Blog, molto ricco e godibile. Io che sono malato per il Prog e per la Musica, Moda, Società degli Anni'60 e '70, certi Gruppi da te qui segnalati, non li avevo mai sentiti.

Venendo a Le Orme. Lo dico sempre fino allo sfinimento, Le Orme io le seguo fin dall'età di 5 anni e fu proprio con questo "Uomo Di Pezza" e con "Felona e Sorona" che mi catturarono, inizialmente grazie alle meravigliose Copertine, successivamente la Loro immensa Musica. A 8 anni li vidi per la prima volta al Palladium di Roma, dove presenterano in anteprima l'ultimo Album (al tempo) "Il Fiume". Ti scrivo per segnalarti il nome dei quadri utilizzati per le Copertine di alcuni Album de Le Orme e le relative notizie in proposito. La Copertina di "Uomo Di Pezza" è un quadro realizzato dal pittore Walter McMazzieri, Le Orme videro il quadro intitolato "Garbo Di Neve" e lo utilizzarono per "Uomo Di Pezza" perchè in tono con le tematiche del Disco. Quasi lo stesso accadde per "Storia o Leggenda" dove Le Orme utilizzarono un altro quadro di McMazzieri. McMazzieri è purtroppo morto mel 1998, questo è il suo sito ufficiale (http://www.macmazzieri.com/)con relativi quadri da lui creati dal 1960 fino alla sua morte, dove è presente anche l'originale del "Garbo Di Neve". Riguardo alla Copertina di "Felona e Sorono" invece è di un altro pittore, un certo Lanfranco, di cui per ora non ho nessuna notizia.
Sul fatto che Le Orme facciamo ricordare le Copertine dei Gruppi Inglesi hai totalmente ragione; non a caso le Copertine di "Smogmagica", "Elementi" e "L'infinito" sono realizzate da Paul Withead, colui che ha realizzato le Copertine più celebri dei Genesis.

Spero sia stato d'aiuto.

A presto per altri commenti, ora che ho trovato questo Blog, lo metto tra i prefiriti, ed ogni tanto passo, dovessi fare qualche nuova scoperta!!! :-)

Daniele.

bob ha detto...

grazie Daniele, le tue notizie sono molto interessanti e mi fa molto piacere che apprezzi il mio blog, grazie anche per i complimenti. per me le Orme sono un gruppo grandioso pure, Felona e Sorona penso sia un vero capolavoro. spero troverai nuovi gruppi leggendo le mie pagine, ne posterò molti altri. ciao.