martedì 24 giugno 2008

Napoli

In questi ultimi tempi la vicenda della spazzatura a Napoli mi ha sconvolto alquanto, anche perchè mi ricorda parecchio di quando volevano mettere la discarica di scorie nucleari a Scanzano Jonico. Sono di Matera e il fatto che volessero rovinare una così bella regione dal punto di vista ambientale, economico e turistico mi mandava letteralmente in bestia. Per fortuna ci fu una bella reazione da parte di noi lucani, personalmente partecipai alla marcia fino a Scanzano, e il progetto abortì. Ora anche i cittadini napoletani stanno reagendo, per fortuna, ma sembra che la discarica si farà comunque. Allora cerchiamo di capirne di più sulla faccenda. Gianturco e Pianura, due quartieri periferci di Napoli, sono stati selezionati come adatti al deposito da alcuni commissari straordinari per la regione Campania. Questi eventuali depositi di rifiuti sorgeranno a poche centinaia di metri dalle case dove ci vivono gli abitanti dei due quartieri. Si potrebbe pensare che siano due sobborghi periferici, poco abitati, lontanissimi dal centro storico e dalla city napoletana. Non è affatto così, nei due quartieri ci vivono centinaia di migliaia di persone. Se volessimo fare un paragone è come se mettessero un sito di stoccaggio dei rifiuti a Roma in zona Tiburtina, o a Milano in zona Breda. Nel caso di Pianura la situazione è ancora più grave, perchè il quartiere è a ridosso del Parco degli Astroni, a nord di Napoli. Come se mettessero una discarica sulle rive del lago di Como, per dire. Inoltre non tutti sanno che inizialmente era stato scelto il quartiere di Serre Persano, vicinissimo ad un'oasi del WWF, poi per fortuna la rivolta della popolazione ha fatto desistere gli intenti di questi fantastici commissari. Diamo un'occhiata a cosa dice la legge in proposito: la legge 20 marzo 1941 afferma che gli impianti per i servizi dedicati alla nettezza urbana devono sorgere a non meno di 1000 metri da qualunque centro abitato; il decreto Ronchi afferma che i rifiuti devono essere smaltiti senza recar danno alla salute dell'uomo, senza usare procedimenti che potrebbero danneggiare ambiente, acqua, aria, suolo, fauna e flora, inoltre non devono causare rumori e odori molesti. Scavando ancora più a fondo vengono fuori risvolti inimmaginabili. Alla fine degli anni settanta esisteva un traffico illegale di rifiuti tossici verso il terzo mondo, navi cariche di scorie altamente nocive partivano, guarda caso, da Napoli. I responsabili sono i soliti: imprenditori disonesti, politici, camorra. Nei primi anni 90 il traffico viene bloccato per una serie di eventi che ne avevano smascherato il marcio: si comincia nel 1987 con l'affondamento della nave Riegel nei pressi delle coste calabresi, carica di rifiuti tossici; successivamente la nave Zanoobia fu affondata di proposito nei pressi delle coste italiane, dopo che la guardia costiera aveva individuato un carico radioattivo, inoltre l'equipaggio rimase gravemente intossicato; in seguito vi fu l'arenarsi del Jolly Rosso sulle coste di Amantea, anch'essa carica di rifiuti tossici; fino all'assassinio di Ilaria Alpi e Miram Hrovatin nel 1994, due giornalisti che stavano indagando sul traffico di rifiuti verso la Somalia e il presunto coinvolgimento dei soliti rappresentanti del bel paese. Questi episodi hanno scoraggiato il traffico verso Africa ed Asia, ma anzichè tentar di risolvere il problema onestamente, i nostri hanno ben pensato di dirigere lo smaltimento dei rifiuti verso la Campania. Indagini della magistratura hanno dimostrato che dalla metà degli anni 90 ogni cava, ogni specchio d'acqua, ogni grotta, insomma ogni anfratto che si prestasse all'uso è stato riempito di rifuti. Secondo alcune stime fornite da Legambiente vi sarebbero quindici milioni di tonnellate di rifiuti pericolosissimi stipati nel territorio campano. Si tratta di discariche abusive che hanno in pratica saturato il terreno. Si potrebbe pensare che siano solo dicerie per dietrologi, ma l'alto tasso di tumori e altre patologie imputabili all'inquinamento riscontrati nella regione insospettiscono non poco, anche perchè sono "solo" una decina di anni che i rifiuti hanno contaminato l'ambiente, quindi ciò fa pensare che vi sarà un progressivo aumento negli anni. Inoltre i prodotti che nascono dai terreni campani, gli animali che vi vengono allevati e i prodotti alimentari che da essi derivano sono venduti in tutta Italia e in tutto il mondo. Il caso della diossina nelle mozzarelle non è casuale. Ricapitolando: politici, imprenditori e membri della criminalità organizzata allo scopo di arricchirsi hanno organizzato una manovra atta a trasformare una delle più belle regioni del nostro paese e del continente intero in una discarica abusiva di rifiuti altamente tossici saturando completamente il territorio, trovando inoltre l'appoggio e, direi, l'incoraggiamento di aziende private e statali, e anche dei mass media, poichè questa situazione è praticamente invisibile, e causando un danno ambientale irreparabile che porterà sempre più morti. Come se ciò non bastasse si sta criminalizzando quella povera gente che protesta nei quartieri napoletani e si sta chiedendo l'intervento dell'esercito. Non ho parole per esprimere la mia indignazione.

2 commenti:

Wick ha detto...

La situazione è catastrofica, e a farne le spese è tutta la popolazione. Il caso è scoppiato solo negli ultimi tempi, ma l'allarma l'aveva già dato Roberto Saviano, che in Gomorra ha ampiamente discusso della questione rifiuti e spiegato come funziona.
Una delle cose che mi fa più rabbia, poi, è l'ignoranza di molta gente che pensa che ciò che è accaduto a Napoli non riguardi loro, che è colpa dei napoletani se la situazione è quella che è: questa gente non sa che la maggior parte di questi rifiuti vengono da fuori Napoli, e moltissimi vengono dal ricco e produttivo nord che non sa come smaltire le scorie delle proprie fabbrichette.

Quando penso a queste cose mi sento dentro un'impotenza che mi provoca una rabbia incredibile, mi verrebbe da sbattermi di testa al muro o di uscire per strada e iniziare a urlare "BASTAAA! BASTAAA! BASTAAA!". Che cazzo possiamo farci, noi? Cosa contiamo in tutto ciò?

bob ha detto...

l'unica cosa che possiamo fare è informare, perchè la situazione in questo paese deve cambiare, gli italiani si devono rendere conto dello schifo che li circonda. solo allora alzeremo tutti il culo e cacceremo la gentaglia che sta al potere.